Ignore Your Future! }:-( Fuori dalle Europee

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Non esistono votazioni democratiche che non stabiliscano vincenti e perdenti a meno che non viviate, tipo, in Corea del Nord e allora, diremo che vincono tutti…

Quelli che hanno trionfato nelle recenti elezioni europee sanno già cosa li aspetta, oltre la gloria e gli onori, ma quale destino attende i miserevoli sconfitti?
Saranno almeno all’altezza delle aspettative che avevano?

VORRANO IGNORARE IL LORO FUTURO?

Magdi Cristiano Allam

Il personaggio di Nute Gunray, aggiornato nel nuovo Star Wars.
L’amore spassionato che nutre Magdi per l’Italia ricorda quello di certi mariti per il bastone col quale menano la moglie.
Allam, ex-musulmano convertito come da secondo nome, si trova talmente bene nel suo ruolo di estremista cristiano che gli sta’ sulle palle pure Papa Francesco – ma anche Ratzinger, se è per quello: «Questi Papi troppo deboli con l’Islam» l’han fatto dismettere perfino dal cattolicesimo.
Nute Gunray, personaggio minore degli ultimi Star Wars, era una figura piuttosto flaccida e mediocre di senatore.
Vista la malaparata alle europee, il Nostro si rende disponibile per far risorgere il personaggio nel prossimo film in lavorazione, dove Magdi Gunray – un cugino Neimoidiano – sarà inflessibile con l’Impero e non farà assolutamente concessioni a Palpatine.

Alessandro Cecchi Paone

Emulo di William Shatner (il Comandante Kirk, in Star Trek)
Già che siamo in ambito fantaspaziale, ecco un futuro che ben si adatta a Cecchi: no, non quello di Capitano d’astronave ma di anziano uomo di spettacolo bolso e un poco brasato.
Come Shatner – attore, regista, sceneggiatore, produttore e scrittore – il Nostro è stato: giornalista, conduttore televisivo, massone, naufrago coi Famosi, attivista della Federazione Giovanile Repubblicana (?), promotore Gay Lib, simil-Radicale, Forza Italiota e costituente Socialista (?).
Eppure, solo come figura immaginaria – quanto il comandante dell’Enterprise – si è radicato nella nostra giovanile fantasia: quella del divulgatore scentifico laccato.
I suoi programmi rimangono scolpiti nella morbida corteccia del nostro adolescenziale cranio, non tanto per quello che mostravano – tutta roba anglosassone reperibile pure su YT – quanto per i suoi eleganti siparietti cotonati e ancora ne ignoravamo l’omosessualità, della quale ci sarebbe importato anche meno ma, di sicuro, avrebbe giovato a migliorarne l’autorevolezza.

Iva Zanicchi

Sè stessa, trent’anni fa, ma neanche.
Quanto a gnocca, in queste elezioni europee, non se ne è mai immaginata tanta.
La sempre brava Iva ha messo sui cartelloni elettorali uno spettacolo di sé stessa con un nasino affilato che non ha mai avuto e nemmeno ha oggi, che potrebbe rifarselo come tante sciacquette nel suo partito.
Ricordava, lontano dai riflettori, l’erotica massaia del tinello a fianco e, saperla donna di destra, ce la rendeva più attizzante – era stata pur sempre sulla copertina di Playboy e con la stessa naturalezza che se si fosse trattato di Postalmarket.
Cantava oneste canzoni popolari: cosa le è saltato in mente a voler competere con le giovani candidate di sinistra, tutte fighe naturali?

Davide Vannoni

Gesù da immaginetta.
L’inventore del metodo Stamina tenta il passo in politica ma lo votano numeri da punti di Scala Quaranta e sbaglia perché, pur con la minaccia del carcere per le sue discusse cure agli ammalati di cancro e ambendo un realistico posto da rappresentante italiano, avrebbe invece potuto puntare a quello che gli è sicuramente più congeniale: Gesù.
Ma no il Redentore, figlio di Dio, morto per i nostri peccati: quell’altro, stampato sulle immaginette delle suore, dei catechizzati e dei battesimandi.
Il Gesù pulito, bianco, biondo, abbronzato, cogli occhi azzurri e va benissimo perché nessuno lo ha mai descritto nostro Signore, quindi è lo stesso se ce lo raffiguriamo tipo surfista californiano.
A Vannoni ora basta darsi una lavata con la pompa, legarsi i capelli a treccia e fare una faccia meno da scimmiato per colpire l’immaginario: quello cattolico o sanitario, a chi interessa che sian tutte balle?

Gianpiero Samorì

Vetro opaco.
Il Nostro smerigliato, dal nome di scatola di cioccolatini da Discount pacchiano, del tipo che ricevono i suoi sottoposti a Natale, ripieni di liquore sconosciuto quanto l’esistenza di un conto Svizzero.
È sorprendente come questo Samorì appaia fuori tempo massimo come accolito scelto berlusconiano, tanto da sembrare anacronistico persino nella Forza Italia di oggi: possiede una holding con sede nel disneyano paradiso fiscale di Curaçao, il passaporto da membro del corpo diplomatico di San Marino ed è pure amico di Dell’Utri, adesso che non lo conosce più nessuno.
Entra in politica con già pronte anche le inchieste della magistratura col timer e, se gli ci si avvicina, è facile sentirne pure il “tic tac”.
Il nostro “Prof. Avv.” bancario – che è diverso da “banchiere”, così pare uno che sta allo sportello – fonda lo scompisciante fin dal nome, MIR – Moderati Italiani Rivoluzionari, lista sfoderabile di centrodestra e,menomale che lo specifica perché non si sapeva che maglietta indossare ai comizi a casa sua: se quella col Che o De Gasperi.
Il suo futuro è nebuloso ma è perfetto come vetro da porta del bagno; il suo presente è fuori dall’Europa: meglio dove non c’è estradizione.

Clemente Mastella

Cittadino onorario del Pianeta Papalla.
Finalmente un volto noto, quello di Mastella: dove ci vogliono i professionisti della politica potrete trovarlo che cerca disperatamente di accreditarvisi.
Dimessosi con stizza dall’unico governo nell’universo che gli ha consentito di essere Ministro della Giustizia, il Nostro vagola un po’ dappertutto da qualche anno, facendo spola ovunque, messi peggio di lui, abbiano bisogno di un voto in più che non si riesce a aggiungere, nemmeno se si tratta di votare lui, a quanto pare.
Mastella, a furia di livellarsi alla poltrona di turno appare senza spigoli; è oramai simile – anche organicamente – a una sfera e non deve quindi stupire l’invito dal famoso Pianeta Papalla di diventarne cittadino onorario.
Già gli han spiegato che lassù non si fanno elezioni poiché non è che una Papalla abbia bisogno di tanto per vivere, son tutti uguali e passano il loro tempo a rotolare.
In attesa del tuo ritorno, pensaci suo serio, Clemente: è un bel passo avanti dallo strisciare!