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Se venerdì scorso accennavo alla pletora di persone che si mostrano tutte d’un pezzo, di fronte agli eventi, figli dell’Indignazione e pregni del senso di “giustezza”, ispiratogli chissà da chi, oggi mi rendo conto di aver omesso una delle maschere più popolari e amate dalla folla irrigidita e contrastante: il Boicottante ai minimi o B. A. M., se preferite.
C’è la multinazionale che vende a caro prezzo latte in polvere per i bambini del terzo mondo e, nel contempo, i biscotti che un’offerta 3×2 ve li fa comperare puntuali, per la colazione di tutte le mattine.
C’è la grande industria farmaceutica che alza a prezzi esorbitanti il medicinale togliendone dal commercio il suo equivalente che, se non è un nome noto, comunque l’anziano non si fida.
C’è la fabbrica che inquina tutto quello che esiste: vegetale, minerale o animale e, complice l’assenza delle leggi, o la presenza interessata delle stesse, sa che potrà rimborsare le famiglie dei suoi operai a babbo morto – letteralmente.
E poi c’è chi boicotta, al quale, tutto quello che ho scritto d’esempio appare gravissimo e senza nessun dubbio va denunciato e combattuto!
Il problema semmai è che al nostro B. A. M. vien più facile sfogare il proprio contrasto, oltre che per i temi noti – ma che vede un po’ distanti e complessi – per cose delle quali nessuno ha mai sentito bisogno di avversare ma che, a fronte dell’alta dignità che ammanta sempre un boicottante, non si può esser da meno, consci dell’obbligo morale.
In ogni famiglia abita un B. A. M. che compie gesta all’apparenza gratuite, forse un poco demenziali, ma motivate da un altissimo senso di rivalsa contro un’ingiustizia strisciante che prima o poi potrebbe colpire qualcuno, forse.
Tutti conoscono o hanno conosciuto un B. A. M. che, addosso all’incresciosa raccolta dei punti della benzina, attaccava gli stessi, non visto dal benzinaio, alla pompa di servizio: contro le compagnie petrolifere e in sfregio all’ennesima borsa premio!
Un amico B. A. M., in un noto fast food, mi ha convinto a buttare i nostri bicchieri con ancora dentro il ghiaccio – dove espressamente richiesto di non farlo – nel sacco dei rifiuti, certo che si sarebbe rammollito tutto e avrebbe lasciato una scia umidiccia e pestilenziale: contro il fatto che quei locali non facciano raccolta differenziata.
Laddove può solo sembrare un imbecille fastidioso il tizio che rimette nella cassetta delle lettere la pubblicità che i condomini puntigliosi separano dalla posta, lasciandola nell’apposito spazio comune, potrebbe avermi tratto in inganno e fatto incorrere in un B. A. M.: contro lo sparigliare la carta senza portarsela a casa da buttare.
Dalle piccole, minime e quasi invisibili battaglie di questi insospettabili antagonisti possiamo apprendere come niente passi inosservato a un B. A. M. e, al costo di una sfida ìmpari, egli non farà mai nulla dove il più lontano buonsenso potrebbe in realtà celare una trappola consumistico-fascisto-imperialista!
Fa lo stesso se la vede solo lui.