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Oggi è l’entusiasmo che sorprende.
Si torna indietro invece di andare avanti e, come una volta, giù al pozzo a riempire i secchi, oggi tutti in fila a riempire i sacchi di bottiglie d’acqua, al fontanile del paese: acqua pubblica, gratuita, per tutti, naturale e – non voglio sapere come facciano a farla – gasata.
In casa si vuole che io vada a ricaricare le bottiglie; io annuisco per negare: «tanto non ve ne accorgete se compro la Fiuggi e la travaso.» Che palle però, una cosa in più da simulare.
Riscoprire i temi di una volta rende tutti, come dire, elettrizzati – wow! – ma l’unica cosa vera da fare per difendersi da tali ritorni al passato è controbattere, sempre, a tutti i costi!
I musicisti ricominciano a fare uscire nuovi long playing in vinile e adesso io cosa faccio? Prendo quattro porta-CD e i dischi li infilo per gli angoli?
Ti dicono: «Eee, ma la magia della puntina nel solco…»
Io questi qua li manderei a riscuotere le multe europee per le quote latte.
C’è quello che, scettico, afferma: «Non vedo diversità tra un film trasmesso in HD e uno no.» Io ce l’ho l’HD e ti posso solo dire che ho capito subito che Lindsay Lohan è lesbica.
«La radio è meglio della televisione.» Insomma, prova a mangiarci sopra.
«Io la televisione non ce l’ho proprio.» Sei forse pazzo?
«Le mucche sono i principali produttori di gas serra…» Ho capito il tuo ragionamento ma basta non andare a respirargli vicino.
«Preferisco una bella pedalata…» Questi poi, sono fantastici.
Presi in mezzo a questo genere di discorsi, vi capita mai di sentirvi come il proverbiale vaso di coccio?
Quale formidabile scontro di intenzioni ci porta a costruire incredibili grattacieli alla Blade Runner e al tempo stesso ambire al risciò di Riccione?
Milano – Italia – è l’emblema delle più sfrenate ambizioni sul futuro, e desiderio di ritorno al passato, che mai potrà capitarvi di ascoltare.
Basterebbe non far finta, oggi, di vivere a Lugano – Svizzera – o considerare la viabilità della città come fosse quella di un minigolf.
La soluzione sarebbe davvero a portata di mano se solo cominciassimo a chiamare le cose col loro nome, come, per esempio, i tre palazzi che verranno costruiti all’ingresso della città, dove c’era il quartiere della Fiera: personalmente li chiamo “I Tre Cazzoni”.
Spedite in busta chiusa, al Comune, i nomi che gli dareste voi e il sei gennaio: grande estrazione!