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C’è una buona percentuale di persone che, connettendosi a internet, fin da quando lo si faceva con un modem a 64K e la rete veniva chiamata in modo buffo e pochissimo cool, ha la curiosa convinzione che tutto ciò che desideri debba e possa essere ottenuto gratuitamente per una non meglio, bofonchiante, ragione di libertà, lotta alle major, divulgazione indipendente e assimilazione di cibo spazzatura.
Questo, nel tempo, ha ingenerato un senso di socialismo reale nella comprensione del web: siamo tutti uguali o, ancora meglio, “tutto” è uguale.
Applicativi, “cinepanettoni”, l’ultima canzone della Pausini: è tutto un gran pastone e non so perché ho citato proprio la Pausini.
Se riesco a impossessarmi di qualcosa appena uscito nei cinema, non importa che abbia l’audio di un citofono e l’immagine come in un View-Master, poi potrò dire in giro, col privilegio concesso ai re, di aver visto prima del Bosone di Higgs, l’ultimo film della Jolie: tratta di studenti orientali che rubano le mutandine delle compagne – vi siete rifilati un film feticista giapponese.
Non è per una questione morale – o forse sì ma non voglio perdere ranking – è soprattutto un discorso di qualità! Grandi risate.
Qualità della nostra vita, che già è uno schifo, mica di quello che downloadiamo: noi ci meritiamo di meglio! Lottiamo per noi stessi – e va be’, già che ci siamo, per scaricare solo master originali!
È molto semplice: se io canto una canzone lo faccio al mio massimo.
Se però tu rubi la mia registrazione e la rendi pubblica gratuitamente, io non ci guadagno niente e la prossima volta canterò con meno entusiasmo e così via, fino a quando registrerò direttamente da dentro la doccia, mentre la sto facendo.
A chi interessa tutto questo?
Credimi, amico lettore, interessa soprattutto te: quando ti rifilano la balla della “libera circolazione delle idee” in realtà ti becchi me che fischietto mentre mi lavo.
Non hai più sedici anni, smetti di illuderti: “libero” non è sinonimo di “gratis” e persino l’idea più cretina costa la matita e il pezzo di carta su cui è stata scarabocchiata.
Figuriamoci, poi, farla circolare!